Itinerario Consigliato nel Chianti

Le Colline del Chianti (dette anche Monti del Chianti) sono formate da una breve catena montuosa che unisce le province di Firenze, Siena e Arezzo.
La vetta più alta è quella di Monte San Michele (893 metri s.l.m.) nel comune di Greve in Chianti in provincia di Firenze. Queste dolci costituiscono una peculiarità del paesaggio toscano con una cangianza di colore in ogni poeriodo dell’anno. In posizione spesso dominante sulle cime delle colline sono disseminati castelli con torri un tempo dimore di feudatari e della servitù contadina circostante, vere e proprie fortezze costruite per difendersi dagli attacchi dei piccoli eserciti di mercenari del periodo medievale.
Tipico albero di questi territori è senz’altro il cipresso che limita strade e percorsi di campagna che salgono verso chiese di campagna, maestose abazie o importanti fattorie. I comuni di questo territorio (Castellina, Gaiole, Radda, Greve e il Castello di Meleto) sono parte della zona di produzione del Chianti, vino rosso DOCG.
Nel periodo Etrusco iniziò il disboscamento della zona per poter coltivare la vite e ottenere degli ottimi vini. La civiltà degli Etruschi fu la prima che abitò nella regione Toscana e proprio in questa zona sono stati ritrovati molti reperti archeologici risalenti a quel periodo; in epoca successiva il territorio del Chianti passò in mano ai Romani che continuarono la coltivazione della vite e successivamente furono i Longobardi ad avere il dominio su quest'area.
È noto che anche i monaci benedettini e vallombrosani contribuirono a propagare la cura delle coltivazioni dell’olivo e della vite in questo territorio; a loro va il merito di aver diffuso la coltura della vite a partire dalle badie come Coltibuono e Passignano. Nel Medioevo il territorio fu conteso tra le signoria di Firenze (capeggiate dai Guelfi) e quella di Siena (capeggiata dai Ghibellini). Infine durante la dinastia dei Medici di Firenze il territorio del Chianti ebbe un periodo di pace e prosperità in cui venne sempre migliorata la coltivazione della vite con vini di sempre migliore qualità.
Nel XII secolo i Ricasoli e gli Antinori prosperarono nella produzione del vino, raffinando le modalità di scelta delle uve e del trattamento del vino. Il commercio del vino costituisce un'importante fonte di ricchezza, che rafforza il potere e il controllo sul territorio: fu fondata a Firenze l’Arte Minore dei Vinattieri, con l’apertura delle osterie e delle cantine del vino.
Verso la fine del Settecento l’Accademia dei Georgofili iniziò a studiare i procedimenti della vinificazione, stabilendo i procedimenti canonici del “governo all’uso toscano”, fino a normarne la produzione con vere e proprie regole. Perfino Michelangelo acquistò case e poderi nel Chianti e si occupò personalmente della produzione del vino. Lo stesso fecero Machiavelli, Galileo e poi Verdi.